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Bavaria ha portato i libri in tribunale
Giebelstadt – Quello che fino a pochi anni fa era il più grande cantiere tedesco, la Bavaria, venerdì mattina (20 aprile 2018), dopo che i vertici dei fondi d’investimento Oaktree e Anchorage proprietari del cantiere che nei giorni scorsi avevano licenziato l’amministratore del cantiere, il tedesco Lutz Henkel, hanno portato i libri in tribunale e aperto la procedura fallimentare.
I fondi hanno deciso di smettere di finanziare il cantiere che ormai ha accumulato diverse centinaia di milioni di euro di debiti. Come avevano già fatto con la Dufour e il Cantiere del Pardo, quando i due marchi appartenevano al gruppo Bavaria, arrivati alla conclusione che l’operazione non aveva la possibilità di portare profitti in tempi ragionevoli, hanno staccato la spina.
E’ dal 2008, quando il cantiere fu venduto dal suo fondatore al fondo d’investimento americano Bain Capital per l’astronomica cifra di 1 miliardo e 600 milioni di dollari, che il cantiere non ha pace.
La Bain Capital lo vendette dopo pochi anni agli attuali proprietari con una perdita molto superiore al miliardo di dollari.
Gli amministratori si sono succeduti gli uni agli altri senza però riuscire a rimettere in carreggiata il gigante dai piedi di argilla.
L’osservazione che viene fatta da più parti è che negli ultimi anni il cantiere ha ritardato moltissimo nel rinnovare la gamma delle sue barche a vela. Questo ha fatto sì che i prezzi dei vecchi modelli siano costantemente scesi in fase di trattiva con il cliente.
Quando poi il cantiere vi ha messo mano affidando i disegni di 4 nuove barche allo studio Cossutti, ha avuto dei seri problemi con la catena di produzione il che ha limitato fortemente il numero di barche prodotte, in particolare del nuovo C57 (ne sono stati prodotti solo 4 esemplari su un numero di barche vendute molto più elevato), obbligando gli importatori (anche italiani) a rinunciare alle vendite o restituire le caparre.
Inoltre, Lutz Henkel aveva deciso per un riposizionamento verso l’alto dei prodotti puntando sulla maggiore qualità dei nuovi modelli. Un riposizionamento che, come abbiamo scritto in un nostro articolo apparso sull’ultimo numero di SVN, era molto difficile da realizzare e molto pericoloso, soprattutto perché Henkel si era limitato ad aumentare i prezzi senza che tale aumento fosse contestualizzato in un''operazione di marketing che spiegasse le ragioni dell’aumento.
Secondo le ultime informazioni il cantiere, in base alla procedura prevista dalla legge tedesca, non dovrebbe interrompere la produzione almeno per i prossimi tre mesi mantenendo al lavoro tutti i 600 operai e terminando le barche già in produzione e quelle vendute.
Il cantiere ha richiesto quello che da noi si chiamava amministrazione controllata, il preludio del fallimento vero e proprio. Di seguito il comunicato del cantiere.
Comunicato emesso dal cantiere
Bavaria Yachtbau GmbH ha richiesto l’amministrazione controllata* in base al diritto tedesco ("Eigenverwaltung") presso il tribunale distrettuale di Würzburg.
L''obiettivo del procedimento è quello di trovare un investitore per cantiere costruttore di barche a vela e a motore con sede a Giebelstadt. A tal fine è previsto che la gestione aziendale rimanga in carica e che quindi sarà legalmente competente nel quadro dell’amministrazione controllata*. Le operazioni aziendali continueranno.
Bavaria Yachtbau è stata fondata nel 1978 ed è tra i leader di mercato nella costruzione di yacht in Europa. I circa 600 impiegati sono stati informati dettagliatamente in una riunione dei dipendenti.
La petizione per insolvenza si riferisce esclusivamente alla Bavaria Yachtbau GmbH. La filiale francese Bavaria Catamrans SAS a Rochefort continuerà a funzionare normalmente.
*Eigenverwaltung – nel contesto di una procedura fallimentare, l’ Eigenverwaltung è l’affidamento al debitore dell’amministrazione della società sotto il controllo di un commissario giudiziale e nell’ambito dei limiti tracciati dalla legge.
fonte http://www.solovela.net/
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