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Trofeo Jules Verne: Groupama 3 si ribalta
Il francese Franck Cammas, impegnato sul maxi trimarano nel tentativo di record del giro del mondo, il 17 febbraio è naufragato al largo della Nuova Zelanda. Salvi i dieci membri di equipaggio.
È bastata una manciata di secondi per spezzare il sogno di vincere il “Trofeo Jules Verne” e mettere a repentaglio la vita del navigatore francese Frank Cammas e dei suoi nove membri dell’equipaggio. Erano le 23,45 di domenica 17 febbraio quando il maxi trimarano “Groupama 3” (31,50 m) si è ribaltato a 80 miglia a Est della Nuova Zelanda. Al momento dell’incidente il multiscafo navigava in condizioni meteorologiche piuttosto impegnative: vento a 30 nodi e mare formato con onde di 5-7 metri. A detta dello skipper Frank Proffit, che in quel momento era al timone della barca, “Groupama 3” si comportava egregiamente sulle onde e le “sorvolava” senza mai esserne sommerso. Stava anche puntando verso una rotta più settentrionale nel Pacifico per evitare i 50 nodi di vento annunciati dalle latitudini meridionali.
Invece a un certo punto lo scafo di sinistra del trimarano ha ceduto spezzandosi in due tronconi e provocando la rottura dei due bracci con il conseguente capovolgimento della barca.
Tutti gli uomini dell’equipaggio dopo avere lanciato l’sos si sono rifugiati all’interno dello scafo centrale in attesa dei soccorsi. Alle 3,30 le unità di salvataggio della marina neozelandese, allertate dalle autorità francesi, hanno tratto in salvo i dieci uomini dell’equipaggio, che, per mezzo dei tre elicotteri inviati in soccorso, sono stati trasferiti a Dunedin sull’isola meridionale della Nuova Zelanda. Il trimarano è stato abbandonato alla deriva, ma il notevole miglioramento delle condizioni meteorologiche delle ultime ore potrebbe consentirne il recupero in tempi brevi.
Sfuma così il tentativo di battere il record sul giro del mondo in equipaggio di Frank Cammas con l’amarezza in più di essere al momento del naufragio in netto vantaggio rispetto al detentore del primato, il connazionale Bruno Peyron che nel 2005 a bordo di “Orange” fermò il tempo in 50 giorni, 16 ore e 20 minuti.
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