America's Cup ancora dal giudice
Lo sfidante statunitense Bmw Oracle intenta una nuova azione legale contro il defender Alinghi legata all'origine delle vele del catamarano elvetico. In forse le regate dell'8 febbraio. Quando tutto sembrava finalmente pronto per la sfida a Valencia tra i grandi multiscafi una nuova causa intentata da Bmw Oracle nei confronti di Alinghi rischia di far saltare i programmi per la prossima edizione della Coppa America. I due team si erano incontrati a Singapore il 12 gennaio in presenza di David Tillet, Presidente della Giuria Internazionale e David Kellett, in rappresentanza dell'International Sailing Federation (ISAF) col proposito di definire i dettagli della sfida dopo la diffusione da parte del defender svizzero del Bando di Regata (Notice of Race) modificato in base alle decisioni della Corte di New York e dei cambiamenti concordati a Sydney e il riconoscimento della Giuria Internazionale. L'incontro è finito male: secondo il team statunitense le vele di Alinghi non risponderebbero ai parametri stabiliti dal Deed of Gift (il documento originale della regata a cui i due si sono appellati per questa sfida uno contro uno) perché non sarebbero state costruite nel Paese di cui il defender è rappresentante. Dall'altra parte Alinghi afferma invece di avere rispettato tutti i dettami del Deed of Gift dichiarando che sia l'imbarcazione che le vele sono state costruite in Svizzera. Il tutto si è concluso come troppo spesso è accaduto in questa XXXIII edizione della Coppa America con una nuova una nuova azione legale presso la Corte Suprema di New York a cui potrebbero seguire naturalmente appelli. A meno di un mese dal match tanto atteso siamo dunque costretti a scrivere nuovamente la parola "forse" su una gara che di spirito sportivo ormai sembra avere poco e niente. fonte www.BOLINA.it
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