2012 31 maggio

Conclusa la Rolex Volcano Race CAPRI, ITALY

GRANDE LAVORO DI SQUADRA, RISULTATI EMOZIONANTI
Conclusa la Rolex Volcano Race  CAPRI, ITALY

La seconda edizione della Rolex Volcano Race si è conclusa in vero stile “Caprese” venerdì 25 maggio con il Rolex Party e la premiazione presso La Canzone del Mare, il noto stabilimento balneare prediletto nel corso degli anni da glitterati e attori e appartenente un tempo alla cantante italo-inglese Gracie Fields. Quindici equipaggi internazionali hanno brindato a un’appassionante settimana di vela godendosi una magnifica vista sui Faraglioni.

Durante la cerimonia, l'equipaggio del Mini Maxi Jethou (GBR) di Sir Peter Ogden ha ricevuto il premio più ambito della settimana, il Rolex Trophy e un orologio Rolex, assegnato al vincitore assoluto della seconda tappa della regata d’altura di 400 miglia nautiche iniziata e finita a Capri, con un intricato percorso tra le Isole Eolie nel Mar Tirreno. La barca più veloce in tempo reale nella seconda tappa – il Supermaxi di 112 piedi Nilaya di Filip Balcaen - è stata premiata con un orologio Rolex, avendo conquistato i “line honours” con un tempo di un giorno, due ore e cinque minuti.

I due equipaggi vincitori hanno molto in comune: entrambi sono costituiti da un proprietario entusiasta e amici che navigano insieme da anni, principalmente dilettanti, oltre a una manciata di velisti professionisti altamente qualificati. I rispettivi percorsi verso la vittoria sono il risultato di duro lavoro e perseveranza.

Jethou domina
Il 60 piedi Jethou di Ogden è stato il secondo protagonista in diverse regate Rolex, avendo mancato il gradino più alto del podio per sfortune varie, tra cui sconfitte giocate su frazioni di secondo e membri d'equipaggio caduti in mare. Ora sembra che questa squadra prevalentemente corinzia abbia finalmente trovato la formula vincente. Ogden aveva sottoposto il suo Mini Maxi a una serie di modifiche durante l'inverno, seguendo i consigli del tattico professionista Brad Butterworth. Jethou ora è più potente grazie a un leggero allungamento dello scafo e a un nuovo albero e piano velico. La maggiore potenza della barca l'ha resa più veloce e reattiva con venti leggeri, ma l’evidente coesione dell'equipaggio è un elemento altrettanto fondamentale in questo successo atteso da molto tempo.

La maggior parte dell'equipaggio di Jethou è composto da amici e parenti di Ogden; i professionisti a bordo svolgono un ruolo chiave nella crescita del team in quanto a fiducia in se stessi e competenze. Il leggendario velista di Coppa America Butterworth apporta al team un ricchissimo bagaglio d’esperienza. “Ho navigato con altri velisti famosi e lui è uno dei più forti”, rivela Ogden. “Incoraggia l'equipaggio, urla e sbraita, ma loro lo amano. E’ fantastico avere qualcuno che sa veramente quello che sta facendo. Lui vede cose in 3D che nessun altro vede.” Ogden ha elogiato anche il navigatore professionista Mike Broughto; “ci ha condotto intorno al percorso in grande sicurezza ed è stato eccellente con le previsioni del tempo.”

La navigazione è stata appassionante. Il Mini Maxi Jethou ha mantenuto una velocità costante sui 26 nodi nel passaggio delle Eolie, planando a tutto gas davanti a queste antiche meraviglie geologiche. A un certo punto, incredibilmente Jethou era davanti a due titani - Nilaya e il Wally di 100 piedi di Claus-Peter Offen Y3K (GER). Alla fine, in dirittura d'arrivo e con vento in aumento, questi due yacht sono riusciti a riprendere Jethou grazie alla loro maggiore linea di galleggiamento. Ciò nonostante, il Mini Maxi di Ogden ha finito la regata con un ottimo tempo, soli 41 minuti dietro la prima barca, conquistando la vittoria in tempo compensato. Jethou ha concluso in gloria una magnifica settimana in cui l'equipaggio ha dominato la regata a bastone a Gaeta e ha conquistato il secondo posto assoluto nella prima tappa della regata d’altura, 100 miglia nautiche da Gaeta a Capri. Jethou ha dominato anche la classifica combinata per i tre eventi della settimana. Un vincitore impetuoso.

Per Ogden la vittoria ha coronato una settimana indimenticabile, che si è conclusa con i festeggiamenti per il suo 65° compleanno: “Non è un equipaggio di velisti professionisti. Navigo per sessanta giorni l'anno e non tutti possono dedicare tutto questo tempo alle regate quindi ci alterniamo; navighiamo insieme da molto tempo.” Secondo Broughton, che si dimette come navigatore per la prossima Giraglia Rolex Cup: “Questo è un ottimo gruppo con cui regatare, ci divertiamo molto e siamo molto felici di aver vinto queste ultime due regate.” Con il suo recente successo, Jethou lancia la sfida ai suoi rivali Maxi all’inizio di un’estate molto competitiva.

Grande spirito di squadra
A bordo dello yacht più grande, più pesante e forse più complicato - il 112 piedi Nilaya –l’equipaggio di 16 velisti è rodato alla perfezione. Guidato dal veterano della Volvo Ocean Race, Bouwe Bekking, che prende tutte le decisioni e agisce come comandante in capo della squadra, l'equipaggio di velisti prevalentemente belgi e olandesi sta imparando in fretta.

L’armatore Filip Balcaen è orgoglioso dei progressi che il suo equipaggio di amici in gran parte amatoriale ha fatto negli ultimi 15 anni, avendo iniziato con scarsa o nulla esperienza di regate. “Tutto quello che abbiamo imparato, lo dobbiamo ai velisti professionisti,” ammette Balcaen. L'equipaggio ormai funziona quasi con il pilota automatico. “Un buon equipaggio non parla molto quando sta succedendo qualcosa, essendo abituato a lavorare insieme e nel caso di un evento imprevisto sa cosa fare. Questo è il vantaggio quanto navighi insieme da molto tempo.”

L’inizio del rapporto tra Balcaen e Bekking risale al successo del 2003 alla Swan European Regatta di Cowes. Da allora, Bekking è stato la colonna portante dell'equipaggio, che comprende altri quattro velisti professionisti, tutti veterani della Volvo Ocean Race. “L'equipaggio è passato da un 56 piedi a un 80 piedi, e ora a questo yacht di 112 piedi; sappiamo come comunicare,” aggiunge Bekking. “Inoltre, è un rapporto diverso da quello che spesso si trova su altre barche; ci chiamiamo a vicenda tra una regata e l’altra per parlare di un sacco di cose oltre la vela. Abbiamo un grande rispetto reciproco. Se qualcuno commette un errore, ne parliamo con calma e nove volte su dieci non si ripete. Si tratta di dare a tutti ampia fiducia in se stessi.”

L'approccio dell’equipaggio nei confronti di Nilaya è stato caratterizzato da un’evoluzione graduale, senza timore per la grandezza della barca. Bekking conclude: “Molte persone sono colpite dalle dimensioni, mentre l’aspetto positivo di questo team è che affronta sempre le regate come se fosse su una piccola barca e così facendo si diverte moltissimo.”

In un’emozionante sfida durante la seconda tappa della regata d'altura, Nilaya ha superato Y3K e Jethou conquistando una combattuta e meritata vittoria in tempo reale. Tutto l’equipaggio è rimasto sveglio per le 26 ore di regata, e con occhi stanchi e un sorriso felice ha salutato il traguardo al tramonto di Capri. La passione chiaramente genera successo. E viceversa.

*Un comunicato a parte fornisce maggiori dettagli sulle dinamiche di bordo dell’equipaggio di Nilaya.

Flotta internazionale eclettica
L’elenco degli equipaggi internazionali ha incluso yacht da dieci paesi differenti. Alcuni concorrenti sono forse più sorprendenti di altri. Il Mini Maxi ungherese di 60 piedi Wild Joe è un concorrente improbabile. Dopo tutto, l'Ungheria è un paese senza sbocco sul mare e poco favorevole allo sviluppo di velisti in grado di affrontare le grandi regate classiche d’altura. Tuttavia, ciò non ha scoraggiato l'ambizione dello skipper Márton Józsa che ha acquistato questo yacht del 2002 nel 2009. “Non abbiamo il mare in Ungheria, quindi non abbiamo velisti con grande esperienza oceanica”, spiega Józsa, “dobbiamo crescere lentamente con quello che abbiamo. La maggior parte dei ragazzi nel nostro equipaggio provengono dalle derive. Stanno imparando a regatare su una barca grande e per questo motivo abbiamo con noi alcuni velisti professionisti per acquisire più esperienza. Siamo alla terza stagione con questa squadra e stiamo migliorando.” Purtroppo per Wild Joe la gara è finita in modo deludente alle Isole Eolie, quando un guasto all’elettronica ha costretto l'equipaggio a ritirarsi dalla regata. Wild Joe spera in un esito più fortunato nell’imminente Giraglia Rolex Cup.

Equipaggi provenienti da Austria, Francia, Germania, Russia, Spagna, Stati Uniti e sei italiani hanno completato la flotta. L'equipaggio tedesco di Y3K appartenente a Claus-Peter Offen, Presidente della Maxi Association (IMA), è deluso di aver perso i premi più importanti, avendo duellato da vicino con Jethou e Nilaya e avendo registrato il tempo migliore sia nelle prove costiere sia nella prima tappa della regata d’altura. Il migliore equipaggio italiano è stato quello di Marco Rodolfi sullo Swan 80 Berenice Bis, vincitore assoluto della prima tappa della regata offshore, sapientemente guidato dal tattico Tiziano Nava.

Questa seconda Rolex Volcano Race sarà ricordata con affetto da tutti coloro che vi hanno preso parte - dalle impegnative condizioni di regata durante la seconda tappa della prova d'altura, all’intensa e combattuta lotta a tre per la vittoria in tempo reale, al tramonto mozzafiato che ha accolto i primi arrivati ​​a Capri. Il tema comune della settimana è l’amicizia, che ha consentito a due equipaggi spinti da grande cameratismo a conquistare il loro momento di gloria.

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Rolex in breve
Rolex, leader dell’industria orologiera svizzera con sede a Ginevra, gode di una fama straordinaria nel mondo intero per la sua perizia e per la qualità dei suoi prodotti. Gli orologi OYSTER, tutti dotati di certificato Cronometro a garanzia della loro precisione, sono simboli di eccellenza, prestazioni e prestigio. Al Marchio di Ginevra, pioniere nello sviluppo degli orologi da polso sin dal 1905, si devono importanti innovazioni nel campo dell’orologeria, fra le quali l’OYSTER, il primo segnatempo da polso impermeabile lanciato nel 1926, e la carica automatica con rotore PERPETUAL introdotta nel 1931. Nel corso della sua storia Rolex ha depositato oltre 400 brevetti. Rolex, in quanto autentica manifattura integrata, progetta e produce internamente tutti i componenti fondamentali dei suoi orologi, dalla fusione delle leghe d’oro all’assemblaggio degli elementi del movimento, della cassa, del quadrante e del bracciale, senza dimenticare la lavorazione e la finitura. Inoltre, il Marchio è impegnato attivamente nella promozione delle arti e dello sport, nel sostegno allo spirito d’impresa e nella protezione dell’ambiente attraverso numerosi programmi di sponsoring, filantropici e di mecenatismo.

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