Incidente a bordo dell’Amerigo Vespucci, muore un uomo
ncidente con conseguenze estreme a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci nella tarda mattinata di ieri: un marinaio è stato gravemente ferito e, dopo essere stato prontamente soccorso dai medici di bordo e imbarcato sull’elicottero che lo avrebbe dovuto trasportare al policlinico Gemelli di Roma, è morto durante il trasferimento. Si tratta di Alessandro Nasta, 29 anni, sottocapo nocchiere di terza classe, originario di Brindisi. Il giovane sarebbe precipitato da uno dei pennoni.
Sono ancora da chiarire le cause dell’incidente: l’Amerigo Vespucci, mollati gli ormeggi dal porto della Spezia, si stava dirigendo verso Civitavecchia. A rendere nota la tragedia lo Stao maggiore della Marina Militare.
La storia dell’Amerigo Vespucci – L’Amerigo Vespucci fu progettata dal Tenente Colonnello Francesco Rotundi, Tenente Colonnello del Genio Navale e venne costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia nel 1930 e varata il 22 febbraio 1931. Nel 1931 Augusto Radicati di Marmorito ricevette da Genova la Bandiera di combattimento. Sempre nel 1931, il 4 luglio ebbe luogo la prima campagna addestrativa in Nord Europa, quelle precedenti furono fatte a bordo della nave scuola Cristoforo Colombo. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Vespucci affiancò la Colombo che, alla fine del conflitto, venne ceduta all’URSS come risarcimento di guerra. Negli ultimi anni l’Amerigo Vespucci ha rappresentato l’Italia nel mondo, come ambasciatore della nostra arte, cultura e ingegneria navale.
Ha fatto tappa in alcuni dei più importanti porti del mondo: nel 2002 Auckland per la 31° America’s Cup, nel 2004 ad Atene. Nel 2000 ha partecipato alla Tall Ship’s Race, una gara in cui gareggiano i velieri delle Marine Militari di tutto il mondo, aggiudicandosi il secondo posto, dopo la tedesca Gorch Fock. Nel 2006, a 75 anni dall’entrata in servizio, ha ricevuto presso l’Arsenale Militare Marittimo della Spezia pesanti lavori di manutenzione con la sostituzione completa dell’albero di trinchetto per sopraggiunti limiti di usura, ricostruito fedelmente all’originale ricorrendo alle artigianali tecniche dell’epoca; la sostituzione di alcune lamiere a scafo richiodate da abili artigiani e la riconfigurazione del locale ausiliari con impianti di recente concezione.
fonte: www.newsliguria.com
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