AMERICA'S CUP
Terminata Valencia si guarda a Malmö-Skåne e Trapani Durante i Valencia Louis Vuitton Acts, il Defender Alinghi si è confermato il team da battere nel 2005, grazie ad un’eccellente vittoria nell’Act 4 e ad un meritatissimo secondo posto nel formato di flotta dell’Act 5. Ma i giochi non sono chiusi e i challenger cercheranno di sfruttare i quattro Louis Vuitton Acts rimanenti (Malmö-Skåne e Trapani) per accorciare le distanze con il ‘capolista’. La maggior parte dei team di Coppa ha continuato ad allenarsi a Valencia, dopo la fine dei primi due Acts della stagione. Fanno eccezione K-Challenge, rientrato nella sua base di Gandia, e United Internet Team Germany che è partito per Kiel. Emirates Team New Zealand e China Team sono gli unici due sindacati ad aver alato le barche a terra in attesa di spedirle in Svezia. I team sembrano concentrati su due obiettivi. Il primo riguarda lo sviluppo e l’ottimizzazione delle barche Version 5, con lavori su scafo, rig, appendici e vele. Chi ha pensato che le rande ‘quadrate’ viste a Valencia fossero il massimo dell’innovazione progettuale, dovrà ricredersi... Il secondo obiettivo è quello di prendere confidenza totale con la barca e quindi con le manovre. K-Challenge è diventata una ‘pendolare’ e va e viene da Gandia pur di confrontarsi con i team di base a Valencia. I team più grandi, invece, possono permettersi allenamenti “in casa” grazie al fatto di possedere due equipaggi. Gli allenamenti continueranno sino alla fine di luglio; poi le barche verranno impacchettate e spedite via nave, prima a Malmö-Skåne e subito dopo a Trapani. Team Shosholoza rompe l’albero Il team sudafricano sembra non avere pace con la nuova barca Version 5. Shosholoza ha avuto problemi con l’albero sin da quando RSA 83 è arrivata a Valencia. Lì il nuovo yacht ha dovuto correre gli Acts 4&5 con un albero acquistato da Alinghi. Dalla fine delle regate l’equipaggio ha continuato a lavorare sul rig ma all’inizio di questo mese, l’albero è venuto giù durante una regata di allenamento. Ma i sudafricani non hanno alcuna intenzione di demoralizzarsi... “E’ l’America’s Cup, punto e basta”, ha detto Salvatore Sarno, team leader di Shosholoza. “Tutti noi corriamo costantemente il rischio di una rottura ma è il prezzo della novità. Se vuoi continuare ad usare il vecchio materiale di cui ti fidi, anche se datato, allora è meglio che ti ritiri dalla competizione”. L’equipaggio di Cape Town fa pratica di match race a bordo di derive per affinare la tattica di partenza. Shosholoza ha comunicato che userà un vecchio albero per le regate di Malmö-Skåne e Trapani.
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