Carlo Sciarelli
CARLO SCIARELLI
Estroso progettista di barche a vela, Carlo Sciarrelli era uno studioso della marineria navale noto in tutto il mondo. Nato a Trieste nel 1934, scomparso il 23 settembre 2006.
Sono circa 140 le barche firmate da Sciarrelli in quarant’anni di attività. Nel 2003 la facoltà di Architettura navale di Venezia gli riconobbe la laurea honoris causa. Instancabile, disegnava facendosi aiutare da un collaboratore poiché era solito disegnare i suoi progetti a china. Si appassionava a parlare di barche. Grande osservatore della nautica e polemista, era stato ferroviere prima di dedicarsi a tempo pieno all'architettura nautica.
“Guardo alla finestra di casa mia (tre piani, da quello alto vedo il mare) - aveva scritto su "Bolina" alcuni anni fa – e osservo: è domenica, il golfo pieno di barche che vanno avanti e indietro con la randa chiusa nella cappa e issato (o rullato fuori?) solamente il genoa. C’è più spazio per me in questo mare?”.
I primi di settembre Carlo Sciarrelli era stato ricoverato all’ospedale Maggiore di Trieste dove i medici hanno tentato di fermare ancora la malattia, con la quale conviveva da diversi anni. Stavolta però il fisico del progettista non ha retto e nella notte di sabato 23 settembre è deceduto.
Così ricorda oggi Sciarrelli la giornalista Francesca Capodanno su “Il Piccolo” di Trieste: "Sono in molti, a Trieste e in tutta Italia, a piangere Carlo Sciarrelli. Dallo Yacht Club Adriaco, del quale era socio, ai cantieri più prestigiosi la notizia della morte del grande progettista si è sparsa in poche ore, portandosi dietro una scia di ricordi e di mestizia diffusa".
A Monfalcone, ai Cantieri Alto Adriatico, dove sono nate molte delle barche disegnate da Sciarrelli, ieri è stato un giorno molto triste. «Niente sarà più uguale – ha detto Giorgio Ferluga – in questo cantiere e nel mondo dello yachting, con Sciarrelli se ne vanno l'armonia e l'eleganza, un concetto di barche che non avrà eredi. E a noi, oltre a questo, mancherà l'uomo. I pranzi in cantiere, le cene a casa sua. Lo dicevano scontroso, era un uomo buono, ma bisognava conoscerlo».
All’Adriaco, dove si svolge ogni anno la “Sciarrelli Cup”, il presidente Giorgio Gefter Wondrich piange il socio, ma soprattutto l’amico. «Aveva una grande personalità, e l’ironia. Un genio, una persona difficile se voleva, ma anche splendida».